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Implicazioni e sviluppi dei progetti energetici Trans Adriatic Pipeline e Ionian Adriatic Pipeline (seconda parte)

 
 

di Michele Tempera

 
 

Il TAP, andando a costituire un quarto accesso per l'importazione di gas in Europa, ha dunque suscitato il supporto e l'interesse di Bruxelles a partire dalla proposta iniziale fino ai progressi decisivi nell’iter di approvazione, il cui esito principlae rislale, come detto precedentemente, a poche settimane fa.

Tuttavia, i vantaggi che il TAP porterà in dote non sono solamente di carttere regionale ed europeo. Secondo molti analisti, anche le singole nazioni coinvolte potranno trarne benefici economici ed in termini di sicurezza energetica.

La Grecia, ad esempio, avrà l’occasione disvolgere un ruolo di connessione rilevante e di portare avanti in maniera sostanziale il progetto a lungo coltivato di divenire una autostrada energetica tra oriente ed occidente. Questo garantirà al governo ellenico una entrata stabile graziealle tariffe per il passaggio del gas ed in più darà accesso agli investimenti diretti esteri per il TAP che sembra ammonteranno a circa 1,5 miliardi di euro solamente in grecia.
Inoltre, farà di Atene un avamposto strategico di fondamentale importanza per l’approvvigionamento energetico europeo, proprio in virtù del ruolo assunto dal TAP come corridoio europeo energetico di sud-est.

L’Italia otterrà, con l’entrata in funzione del TAP, una fonte di approvvigionamento di gas che secondo alcuni analisti economici non potrà che favorire la discesa dei prezzi interni e migliorare il grado di sicurezza dei rifornimenti stessi.
Inoltre, l’Italia avrà l’opportunità di trasportare ulteriormente a nord il gas ricevuto tramite il TAP, verso i mercati del centro e nord Europa. Come riassunto recentemente dal Vice Ministro degli Esteri italiano Dassù, con l’entrata in funzione del TAP l’Italia avrà l’occasione di mettere perseguire la propria strategia in materia di energia, la quale dovrebbe fare della penisola un hub energetico strategico nel contesto europeo e mediterraneo.

Anche l’Albania potrà contare su alcuni vantaggi provenienti dalla costruzione del gasdotto TAP, legati indirettamente al proceso di adesione all’Unione Europea del paese balcanico. Il passaggio del gasdotto favorirà l’integrazione albanese nella politica energetica europea, anche in virtù delle diramazioni che il TAP offre come possibilità agli stati limitrofi. In Albania infatti dovrebbe essere costruito uno snodo ulteriore del gasdotto principale che prenderà il nome di Ionian Adriatic Pipeline (IAP).

Questo gasdotto, dipendente dal TAP per essere alimentato e quindi conseguente alla costruzione del TAP, richiederà uninvestimento di 250 milioni di euro e percorrerà a partire dall’Albania tutta la costa adriatica dei Balcani occidentali per circa 400 km, fino al nord della Croazia. Lungo il percorso interesserà l’Albania per 170 km, il Montenegro per 100 km, la Bosnia-Erzegovina in maniera indiretta ma sostanziale e appunto la Croazia per 130 km, facendo così dell’Albania il punto di partenza di una infrastruttura molto importante per l’integrazione e la moderniazzazione energetica nella regione balcanica occidentale. Ciò non potrà che essere di aiuto durante il futuro eventuale processo di adesione all’UE di Tirana e dei paesi balcanici confinanti.

Altre diramazioni del TAP potranno essere realizzate per raggiungere la Bulgaria e, in generale, per permettere una accellerazionenel processo di integrazione energetica ed economica nella regione balcanica e di quest’ultima con l’UE.

Lo IAP avrà anche la possibilità diproseguire ulteriormente, spingendosi ancora più a nord e intersecando così imercati dell’Europa centrale. Inoltre la previsione di costruire depositi in ogni nazione coinvolta dal passaggio di questo gasdotto, potrà mutare la politica energetica della regione, favorendo il passaggio dalla fragilità nel settore dell’energia ad una stabilità sensibilmente maggiore.

Queste potenzialità risulteranno determinanti, essendo stata ricercata una soluzione in questo senso dall’Unione Europea e dai rispettivi stati coinvolti in più di una occasione. La possibilità di rifornire di gas i Balcani e l’Europa centrale in caso di interruzione degli approvvigionamenti dalla Russia o in maniera alternativa alle rotte storicamente utilizzate, rappresenta un obiettivo che ancora non è stato raggiunto, ma che viene considerato prioritario dall’UE e da molti governi dell’area interessata.

Il ruolo dello IAP sarebbe quindi innalzato nella sua importanza ben oltre l’integrazione energetica balcanica, andando a costituire insieme al TAP una rete di gasdotti strategici per il futuro del continente. Guardando a questo esito, i governi europei hanno sostenuto il progetto originario TAP, sapendo che da esso possono scaturire opportunità economiche, politiche ed energetiche di portata più ampia (come ad esempio il gasdotto IAP). Sembra chiaro quindi che dal fondamentale passo avanti compiuto recentemente dal TAP, deriverà una accellerazione delle procedure previste per la costruzione del IAP sulla costa adriatica di Albania, Montenegro e Croazia, coinvolgendo anche Bosnia-Erzegovina e Serbia.

A questo proposito, anche la compagnia di stato croata per l’energia, Plinacro, coinvolta pienamente nella probabile costruzione del gasdotto IAP, ha confermato il 9 luglio 2013 che il progetto si sta avviando verso la ufficiale conferma.

In fine va segnalata l’importanza dei due progetti TAP e IAP per la modernizzazione economica e produttiva dei Balcani. L’importazione di gas naturale in misura massiccia rappresenta un passaggio obbligato per gli stati balcanici, il quale potrà migliorare notevolmente da un lato le carenze di energia talvolta registrate e dall’altro lato ridurre le emissioni inquinanti che derivano dall’utilizzo di fonti di energia dall’impatto ambientale più pesante (come il carbone).

La diffusione della rete di distribuzione di gas naturale nei Balcani occidentali e l’approvvigionamento di gas proveniente dal Mar Caspio ad un prezzo ragionevole, qualora i due gasdotti citati fossero portati a termine come del resto attualmente sembra essere, avranno certamente un impatto sul resto dell’economia dell’area. In questo modo altri settori economico-produttivi nei Balcani riceveranno un forte impulso, rendendo possibile quel salto qualitativo a lungo ricercato dalle economie balcaniche.

 
Mirees

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