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Autore: Stefano Santoro
Casa Editrice: FrancoAngeli, 2005
pp: 432
Codice ISBN: 9788846464736
Prezzo: €38,00
La cultura svolse un ruolo niente affatto secondario nella strategia di espansione e dominio del regime fascista verso l'Europa orientale. Gli uomini di cultura e segnatamente i membri dell'"accademia", si collocarono spesso al primo posto nel compito che il regime assegnò loro quali agenti di una "diplomazia parallela" che, grazie alla sua duttilità e al suo prestigio, potesse giungere là dove la propaganda politica tout court mostrava i propri limiti.
Questo volume si propone di analizzare le modalità con cui il mondo della cultura italiano si rese disponibile per mettere in atto una più o meno cosciente diplomazia culturale a supporto della politica di potenza del fascismo verso Est. Tale forma di diplomazia, pienamente funzionale alle esigenze del regime, fu "propaganda", seppure in forma diversa dalla classica propaganda politica: lo fu nella misura in cui contribuì a diffondere gli stereotipi a carattere mitico della latinità, della romanità e quindi del destino imperiale di Roma nei confronti dell'Est europeo.
La condivisione di tali miti da parte di influenti circoli dell'establishment politico-culturale di quei paesi facilitò la penetrazione dell'ideologia fascista in quell'area geografica, anche se il velleitarismo del regime e la sua strutturale debolezza politico-economica e militare segnarono la sconfitta del progetto di egemonia culturale italiana a vantaggio della Germania nazista.
Presentazione, di Marco Palla
Nota dell'autore
Elenco delle abbreviazioni
Introduzione
1. Le grandi potenze e l'Europa orientale fino al primo dopoguerra
Le potenze europee e l'Europa dell'Est; Il conflitto mondiale e il moltiplicarsi dei contatti; L'Istituto per l'Europa orientale di Roma
2. Politica di potenza e penetrazione culturale italiana nella nuova Europa
Gli inizi della presenza culturale dell'Italia all'estero; I russi in Italia fra umanesimo e diplomazia; Le organizzazioni per la propaganda culturale; La penetrazione politico-culturale italiana negli anni Venti
3. Francia, Germania, Gran Bretagna e l'espansione culturale all'estero
La Francia inizia la penetrazione culturale verso l'Europa orientale; La Germania e il germanesimo all'estero; La Gran Bretagna
4. La diplomazia culturale negli anni Venti
La Cecoslovacchia fra occidente e slavismo; Il paese di Mattia Corvino: l'Ungheria; Latinità sul Danubio: la Romania; Il caso bulgaro fra diplomazia culturale e diplomazia religiosa; L'Albania, testa di ponte italiana nei Balcani; Rapporti difficili con la Jugoslavia; Pochi contatti con la Grecia; La Polonia, paese slavo ma "latino"; Paesi baltici e Finlandia
5. Gli anni Trenta
Il quadro internazionale; La nuova fase della penetrazione italiana verso l'estero e la centralizzazione della propaganda; La Francia e la "défense française"; Le istituzioni culturali della Germania nazista; La Gran Bretagna e il British Council
6. Diplomazia culturale e propaganda negli anni Trenta
Revisionismo e Mitteleuropa: Ungheria ed Austria; La Romania tra fascismo e Piccola Intesa; La Cecoslovacchia fino a Monaco; L'ambiguità bulgara fra anticomunismo e panslavismo; La Jugoslavia della Piccola Intesa all'Asse; I miti dell'Italia in Albania: Venezia e Scanderbeg; La Grecia di Metaxas; La Polonia, "che protende la civiltà di Roma verso il nord, tra la Germania e la Russia"; Il fascino del corporativismo sul Baltico
7. Gli anni della guerra
Trasformazione e crisi delle organizzazioni della propaganda italiana; La situazione delle altre potenze; Germania e Italia nella Jugoslavia occupata; Fra radici latine e propaganda tedesca: la Romania di Antonescu; Due paesi refrattari alla propaganda fascista: Bulgaria e Grecia; L'Ungheria fra Terzo Reich ed Unione Sovietica; Le istituzioni culturali italiane nel Protettorato di Boemia e Moravia
Conclusione
Indice dei nomi
Stefano Santoro ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia all'Università di Trieste ed è docente di ruolo di Lettere. Ha svolto ricerche in Italia e all'estero e ha pubblicato diversi saggi su riviste italiane e straniere affrontando il tema del rapporto fra politica estera, cultura e propaganda nel periodo fascista, soprattutto a proposito delle relazioni fra Italia ed Europa orientale. Attualmente collabora ad un progetto di ricerca sull' Ostpolitik italiana nel Novecento.
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