L'economia della conoscenza e i problemi della crescita economica in Europa (parte 2)

di www.pecob.eu

La necessità di competere a livello globale sulle basi di un’economia tecnologicamente avanzata, capace di innovarsi di pari passo alle nuove scoperte scientificotecnologiche, si combina quindi con l’urgenza di diminuire l’impatto ambientale del nostro modello di sviluppo.
La pressione esercitata dall’economia europea sull’ambiente naturale risulta ancora troppo consistente. É sempre più chiaro come essa metta a rischio equilibri ambientali essenziali alla salute della popolazione e alla sostenibilità del progresso socio-economico.
Molti documenti ufficiali prodotti ed emanati dall’Unione Europea sottolineano da tempo come sia imprescindibile alleggerire l’impatto ambientale delle politiche economico-produttive europee. Questo vale sia per l’approvvigionamento ed il consumo energetico, sia per quanto riguarda i settori tradizionali come l’agricoltura, l’industria manifatturiera o quella pesante. In questo quadro l’economia della conoscenza potrebbe avere un ruolo sempre maggiore nel determinare le linee privilegiate del futuro sviluppo economico continentale.
Il passaggio dal predominio del terzo settore ad una maggiore rilevanza dell’economia della conoscenza, è un traguardo ambizioso. Del resto le sfide ambientali e climatiche che l’Europa deve fronteggiare hanno superato per pericolosità quelle imposte dalla concorrenza economica internazionale.