by: Edgardo T. Saronne
pp: 34
ISSN: 2038-632X
Una cronaca russa del XII secolo nota col nome di “Racconto dei tempi passati” riferisce con un certa precisione la storia della diffusione degli slavi nell’oriente europeo, la loro sottomissione da parte degli scandinavi Variaghi, i loro commerci con l’Oriente, il loro comune attacco a Bizanzio nel IX secolo, la loro conversione di massa al cristianesimo nel X secolo, i loro rapporti di inimicizia-amicizia con le popolazioni nomadi delle steppe. La Cronaca (detta anche Cronaca di Kiev o di Nestore) contiene, nella sua parte iniziale, numerose leggende che si riferiscono agli eventi storici citati. Attorno a questi eventi è fiorita una ricca tradizione di epica orale (le byline, dal russo byliny) dai tratti spesso fiabeschi. In parallelo, esisteva tuttavia già nel XII secolo un’epica cólta di grande bellezza, in cui si combinavano motivi guerreschi, passione politica e fantasia poetica. Il sopravvenire del giogo tàtaro-mongolo nel XIII secolo, che pose fine alla splendida civiltà russa delle città stato, non esaurì la tradizione epica ma la alimentò di nuove tematiche.
Le Cronache russe sono scritti di grande bellezza e – soprattutto le più antiche – di considerevole veridicità ed obiettività. Il potere nell’antica Slavia orientale o Rus’ – almeno a partire dall’epoca di Vladimir II Monomach (asceso al trono di Kiev nel 1113, † 1125) – non era centralizzato ma decentrato in decine di piccole (e meno piccole) città-stato. I confini della Rus’ erano approssimativamente compresi fra i Carpazi, la Lituania, il Mar Bianco, il Volga e le steppe a nord del Mar Nero. I prìncipi si alternavano sui troni della varie città-stato non in base a un principio ereditario ma secondo un sistema di successione orizzontale, di fratello in fratello. Ciò rendeva provvisoria (oggi diremmo “precaria”) la figura del principe e impediva il consolidamento del suo potere locale. L’assenza di poteri forti assicurava una relativa democraticità all’interno di ciascun stato. Un caso particolare fra gli stati dell’antica Rus’ è quello di Nòvgorod che ben presto sviluppò istituzioni proprie repubblicane.
Le byline (dal russo byliny) sono composizioni epiche (quindi in versi) tramandate oralmente. La lingua in cui si esprimono è ibrida, essendo caratterizzata da tratti arcaici e anche dialettali, assorbiti in varie località e in varie epoche. Il termine bylina (ormai comunemente pluralizzato all’italiana) deriva dal passato del verbo “essere”, bylo “[ciò che] è stato, [ciò che] è avvenuto”. In origine le byline cantavano un fatto vero, probabilmente registrato anche nelle Cronache. Tuttavia, non venendo fissate nella scrittura e passando poco a poco da una recitazione orale ad un’altra (nello spazio e nel tempo), il fatto vero originario da esse narrato veniva dimenticato, alterato, riadattato ad una realtà più recente e, insomma, si trasformava in leggenda o in pura fantasia.
Le byline venivano cantate, accompagnate dal suono di uno strumento a corda chiamato gusli, nelle piazze delle città e in origine erano un modo per informare la gente comune sugli eventi recenti, per commentarli; col tempo divennero puro intrattenimento. Da quando le byline hanno cominciato ad essere trascritte, la loro tradizione sopravvive solo nelle regioni più remote e marginali della Slavia.
Byline, byliny, tradizione orale, Rus'
Sommario
Nota introduttiva
Cenni terminologici
Le byline
L’epica cólta
Le varianti
Altri termini comuni
Magia per il potere e lotta al paganesimo
Nascere con la camicia
Le cronache
L’epica cólta
L’epica popolare più antica
Nascita del bogatýr’
L’apprendistato
L’eroe benefico
L’eroe alla conquista del potere
Il trionfo finale
Referenti storici alternativi
Il drago antagonista
La donna-serpente
Il patto
L’uccisione della donna-serpente
L’epica dei mercanti
Caratteristiche di Nòvgord
Kiev e Nòvgorod
Istituzioni e struttura sociale di Nòvgorod
Mobilità sociale a Nòvgorod
La magia come strumento di promozione sociale
Gli eroi di Nòvgorod: Sadkó, Chotén, Vasílij
Vasílij Buslàevič all’attacco
La morte di Vasílij
Il mite Sadkó
Il debito di Sadkó
Gli aiutanti magici
Conclusione
Bibliografia
Ver.: 2.0
Time stamp: 201205111255
PECOB: Portal on Central Eastern and Balkan Europe - University of Bologna - 1, S. Giovanni Bosco - Faenza - Italy
Chiudi la versione stampabile della pagina e ritorna al sito.