PECOB Portal on Central Eastern
and Balkan Europe
by IECOB & AIS
Università di Bologna  
 
Sunday December 22, 2024
 
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PROGETTO NABUCCO E TURCHIA: PROSPETTIVE E PROBLEMATICHE

by Francesco F. Milan

Abstract

Il progetto Nabucco nasce nel 2002 da un accordo tra le principali compagnie appartenenti al settore energetico di Turchia, Austria, Bulgaria, Romania, Ungheria, alle quali si è aggiunta, nel gennaio scorso, la RWE, compagnia tedesca.
I 3.300 km di gasdotto che, dal 2015, faranno confluire il gas proveniente dai due terminali georgiano e iraniano fino all’Austria, dovrebbero rappresentare un primo tentativo di allontanare l’Unione Europea dalla dipendenza dalle forniture di gas russe. Negli anni, la questione della dipendenza energetica si è fatta progressivamente più pressante per i paesi dell’Unione Europea, ed il recente ingresso della Bulgaria, strettamente vincolata agli incostanti approvvigionamenti russi e recentemente paralizzata da una nuova interruzione delle forniture, ha ulteriormente aggravato la questione.
Sotto il profilo economico, i costi del progetto (non ancora in fase realizzativi) sono già raddoppiati rispetto alle stime che nel 2002 fissavano a 4,5 miliardi di euro le spese per la progettazione e la realizzazione del gasdotto, tuttavia supportati da un recente aumento dei fondi messi a disposizione Commissione Europea, che ha messo in bilancio un ulteriore stanziamento di 250 milioni di euro.
Il punto debole del progetto Nabucco è rappresentato dalla provenienza del gas, e dalle quantità di gas effettivamente reperibili. La dipendenza da regioni instabili quali la Georgia, l’Iran o il Turkmenistan potrebbe comportare per i paesi europei un rischio addirittura maggiore in termini di continuità dei rifornimenti rispetto alle forniture russe, che possono aggirare (almeno in parte) la “zona calda” dell’Ucraina tramite gli altri gasdotti disponibili.
Ma il fatto che la Turchia sia direttamente coinvolta nel progetto Nabucco, può rappresentare un fattore di svolta nella risoluzione della questione legata agli approvvigionamenti, visti gli ottimi rapporti del governo Erdogan con l’Egitto e con l’Azerbaijan, e la conclusione, ormai vicina, degli accordi tra Turchia ed Iran per lo sfruttamento del giacimento South Pars, situato al largo delle coste iraniane.
La posizione della Turchia all’interno del progetto Nabucco ha sicuramente subìto una svolta, dettata dalle nuove condizioni strategiche legate all’avvio del progetto South Stream.
Le attitudini cooperative del governo Erdogan, infatti, sono emerse solo dopo la presentazione del progetto russo-italiano, sostituendosi ad una diplomazia più ruvida, basata sul potere negoziale che la Turchia detiene nell’ambito del progetto Nabucco.

Original title: Il progetto Nabucco e la Turchia: prospettive e problematiche

PECOB: Portal on Central Eastern and Balkan Europe - University of Bologna - 1, S. Giovanni Bosco - Faenza - Italy

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